Spesso la liturgia eucaristica è l’unica espressione della nostra vita comunitaria di preghiera.  

Ma abbiamo bisogno, in questo tempo di crisi spirituale e comunitaria, di dar vita ad altre forme celebrative che dalla messa prendano il materiale e lo spirito. Le nostre preghiere extra liturgiche, pur presenti, si riducono troppo spesso alla forma Vangelo - spiegazione - impegno. Ma è troppo poco! Si rinuncia ad alternare le posizioni del corpo (in piedi, in ginocchio, seduti) o della espressività della voce (proclamazione, canto, silenzio) o si tralascia l’attivazione di alcuni sensi (odorato, gusto e tatto).  

Questi momenti rituali possono essere luogo di nuova evangelizzazione: il mondo commerciale moderno tende a dare tutto e subito e a soddisfare il bisogno del momento, evitando una reale discesa nella profondità del proprio cuore, insieme alla percezione di essere fratelli tutti.